Della durata di 2 ore e 39 minuti, l’ultimo capitolo della saga dei Vendicatori della Marvel Comics ha debuttato in tutto il mondo il 24 Aprile 2019. La missione fallita in Avengers: Infinity War costituisce la trama principale di questo ventiduesimo film di Marvel Cinematic Universe che chiude un ciclo di avventure che per una decade hanno accompagnato milioni di fan ed avvicinato i giovanissimi ai fumetti. Ha tenuto miliardi di fan con il fiato sospeso per mesi e ad incrementare l’hype, anche la campagna promossa e fortemente voluta di MCU, #DontSpoilEndgame con la quale in un video divenuto rapidamente virale, tutto il cast ha chiesto ai fan di non svelare la trama del film online, di preservare la sorpresa per i colpi di scena a coloro i quali non fossero corsi subito a vederlo. Una scelta mirata ad incrementare ancor più la discussione ed a mitigare i commenti negativi, che spesso infiammano i social network principali disincantando gli scettici.

Autocelebrativo, il cult movie è stato commentato come uno dei più spettacolari film mai realizzati, sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes. Infatti il film ottiene il 95% delle recensioni professionali positive ed un voto globale che sfiora 8,5/10 già dopo poche ore dalla data di rilascio.

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Senza scendere troppo nei dettagli, bisogna conoscere bene i personaggi e averli già amati in passato, per poter apprezzare a fondo l’evoluzione degli eventi e le relative scelte, non sempre facili, che sono chiamati a fare. Il lungometraggio celebra il passato, la storia di questi “vecchi” idoli che hanno difeso l’umanità con ogni mezzo a loro disposizione sino all’epilogo di Avengers: Infinity War. Il marchio indelebile che quel finale ha lasciato in ognuno di loro, li porta a scontrarsi con nuovi idoli ed incubi, sbilanciando notevolmente la partita. Ne risente anche la presenza in scena, scarsa e poco chiara, per esempio di Capitan Marvel, usata davvero ai minimi termini ed in maniera discutibile, quasi forzata per sciogliere nodi altrimenti troppo ingarbugliati. Approssimativo risulta l’intreccio narrativo, che cade talvolta in soluzioni scontate e trasformazioni estreme di personaggi storici, come Thor quasi irriconoscibile, flaccido, debole e trascurato. Un vichingo ben distante dal Dio del tuono conosciuto in passato, così anche l’antagonista Thanos e la sua conclamata ineluttabilità tranciata di netto nei primi dieci minuti.

Per un team di supereroi nulla è impossibile, neanche manovrare le maglie del tempo e tentare di risolvere gli errori commessi, quindi prima di giungere al combattimento finale immancabile, si alternano vicende, luoghi e volti che il fan apprezza e assorbe, incantato dagli effetti visivi senza paragoni. Endgame è un film che incanta per la sua bellezza e spettacolarità, ma che probabilmente perde di qualità già dalla seconda visione, quando i colpi di scena non sono più una sorpresa e ne sparisce l’incanto. Il film è un colossal del cinema commerciale classico, quel genere supereroico che negli anni Marvel ha perfezionato sino a renderli tutti il risultato di un unico stampo.

Come ogni finale, l’appassionato prova una profonda emozione nel vedere la conclusione di un ciclo e la presenza di tutti i personaggi che negli anni ha imparato a conoscere ed amare combattere uniti e senza più nulla da perdere, ma con un nuovo futuro nel quale investire e sperare, un avvenire rinnovato che ci si augura sia il proposito della MCU.

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Alessia Papaluca

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