Disponibile sulla piattaforma RaiPlay, scritto da Ezio Abbate già Nastro d’argento al miglior soggetto per “Banat – il viaggio”, “Frontiera” racconta l’incontro tra Fiorenzo Madonna che interpreta il giovane alla prima esperienza come sommozzatore e Bruno Orlando, nei panni di un adolescente a lavoro come necroforo. Della durata di 17 minuti, il cortometraggio privo di dialoghi, lascia alla ricchezza dei suoni e del fischio del vento la tensione e la responsabilità di raccontare il dramma dei migranti che il nostro paese vive ormai da molti anni. Inizia sul ponte di un traghetto diretto a Lampedusa, in cui i due co-protagonisti incrociano gli sguardi ma non si conoscono: trafitti dalla tensione affrontano in modo diverso l’attesa dell’arrivo.

Quando sbarcano sull’isola le loro vite prendono strade diverse, poi si riavvicinano ed alla fine cambiano per sempre. Genuini e inermi dinanzi alla situazione, ligi al dovere che sono chiamati a svolgere, trovano la forza attraverso processi brutalmente meccanici, a contatto con corpi umani rimasti o da recuperare. Il footage finale subacqueo mostra il relitto inquietante di un’imbarcazione che ha inghiottito svariati corpi ormai senza vita.

I colori vivaci e caldi di Lampedusa contrastano il freddo del fondale del Mediterraneo, sottolineando nel finale quel messaggio di speranza che i protagonisti hanno egregiamente manifestato con il loro costante sforzo di ritorno alla vita. La speranza di un vita ancora da salvare, mentre un italiano seppellisce i corpi dei naufraghi, l’altro ne recupera degli altri lungo una linea di frontiera che il panorama geografico non conosce. Di Gregorio dirige con naturalezza la camera mostrando al grande pubblico l’assenza di una linea di demarcazione e ciò nonostante svela come quella “Frontiera” sia una condizione da affrontare e superare.

Di Alessia Papaluca

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